

Monday morning
and I’m falling
I’ve got a feeling
I don’t want to know
“Sunday Morning” – Nico + Velvet Underground
Monday morning
and I’m falling
I’ve got a feeling
I don’t want to know
“Sunday Morning” – Nico + Velvet Underground
Alle liste, agli elenchi da leggere e da scrivere non so resistere. Da piccola aprivo a caso lo striminzito elenco telefonico della mia città alla ricerca di nomi strani, invidiosa de tomi divisi per lettere degli amici romani che Treccani, scansati. Al cimitero sbirciavo le scritte sulle lapidi delle guerre per cercare i più vecchi di nascita, lo stesso macabro vizio l’ho ritrovato nel professore di italiano delle superiori che il lunedì ci aggiornava sulle new entry. La lista della spesa la scrivo su carta e la spunto al super con strappetti orizzontali sul margine sinistro.
Ma mi piacciono soprattutto quegli elenchi con cui fare outing senza ritegno sulla qualunque, dall’amore secretato per il ripetente del terzo banco all’orario preferito per chiudersi in pace al cesso. Dunque quando ho letto il post di Diamanta ci ho provato a resistere, davvero. Un giorno. Due. Poi ho scritto la mia versione.
A come Acqua. Tuffarmi, immergermi, scivolarci sopra. Guardarla con qualcuno accanto che capisce senza far domande. Se non capisce, sostituirlo con una Ichnusa Cruda molto fredda, le vendono qualche metro indietro.
B come Baci. Non c’è niente di più intimo, neanche il sesso.
C come Cucinare. Perché mi rilassa, perché sono curiosa, perché gli A.Y.C.E. possono chiudere anche tutti, per prendermi cura di me e delle persone per cui lo faccio, perché mangiare e nutrirsi son due concetti diversi, e io mangio.
D come la Donna che sono diventata. Il carattere non è cambiato ma è addolcito e un po’ smussato, e per la prima volta mi piaccio tutta, dentro e fuori. Con i miei gusti, le mie convinzioni, gli spigoli, le rughe intorno agli occhi, la pelle non più liscia e perfetta.
E come Estate. Il caldo afoso, le spiagge isolate, la vela, le nuotate in mare, i vestiti leggeri, i sandali col tacco, lo smalto colorato, il bicchiere del cocktail poggiato in fronte, le gocce di sudore che scivolano lungo la schiena.
F come Fotografia. Ça va sans dire.
G come Guardare. Le persone che mi interessano e quelle che amo, le guardo, ne osservo i dettagli, i movimenti, il modo in cui occupano lo spazio. Ci parlo guardandole negli occhi, dentro gli occhi. Per qualcuno è imbarazzante.
H come Home che non è come House. Home è il posto in cui tornare e da cui non sento il bisogno di uscire pochi minuti dopo. Quello che nel tempo assume le mie forme, acquista il mio odore, che parla di me senza dire una parola.
I come Inverno, ne ho bisogno tanto quanto dell’estate. L’aria fredda sulle guance arrossate, le prime brine, neve, ghiaccio, nebbia, i maglioni di lana, i ramponi che hanno sostituito gli sci, il punch al rum, il camino acceso, nascondere la testa sotto il piumone. D’estate spendo la sua ricarica, fanculo le stagioni inutili.
L come Libri da sfogliare, allineare, riaprire, guardare. Questione di sensi. I libri di carta sono vivi, nascono con l’odore di inchiostro e carta tiepida e invecchiano con me. Una volta ci tenevo che fossero nuovi e perfetti, ora la prima scelta è tra gli usati, che l’esser stati letti da altri è come un valore in più.
M è tanta roba, del Mare e della Montagna ho già detto, son come due facce dello stesso posto da trattare con lo stesso rispetto. E poi Milano, la Musica, le M, Me.
N come Notte. From Dusk till Dawn, le mie ore sono quelle. Il buio, le mezze luci, i riflessi, i dettagli, i visi seminascosti dalle ombre, i colori prosciugati e riversati in uno scatto. Le parole scorrono libere e allegre, i bicchieri si svuotano più velocemente, le mani si trovano, i corpi si accolgono. Al mattino sono uno zombie, uno zombie felice.
O come Olfatto. Dei cinque sensi è quello che mi regala le sensazioni più immediate e involontarie. Tempie-schiena-stomaco-ventre in un nanosecondo.
P come Pane, Pasta, Parmigiana, Patate, Pizza, Pink Floyd, Pearl Jam, Police, Pratt, Pazienza, Puerto Escondido. Qualcuno ha detto che le cose belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare. E spesso iniziano per P, aggiungo io.
Q come Quadratura. Quella che cerco nelle cose e nelle persone, quella che è matematicamente impossibile da ottenere.
S come Sogni. “Sognate. Se non sapete sognare, siete morti.” (Jim Valvano, allenatore della North Carolina State University)
T come i Trip per le robe più improbabili, dai fuochi fatui durati un inverno come decoupage, craquelé, punto croce, modellismo navale, piante carnivore e lingue esotiche, a quelli che si ripropongono ciclicamente come la musica islandese o la maglia ai ferri. Fattor comune è il dotarmi ogni volta di materiale di livello semiprofessionale e/o libri e manuali da studiare neanche fosse la professione del futuro.
V come Victoria’s. Ognuno ha le sue debolezze, i suoi segreti.
Z come Zaino. I viaggi dei miei sogni, quelli fatti e quelli ancora nella wishlist, son tutti con lo zaino sulle spalle riempito del minimo indispensabile, almeno alla partenza. Il contenuto al rientro è sempre ampiamente discutibile e molto meno essenziale.
Lui è Heiðar Logi Elíasson, ed è il primo surfista islandese, l’integrale del trailer l’ho visto all’Ocean Film Festival. Splendido.
Qualche tempo fa ho pubblicato un post, quello sulla cena al buio cui ho partecipato e che tanto mi ha toccata. A quel post mancava la foto, avevo così voglia condividere l’esperienza che l’ho pubblicato senza, con l’intenzione di aggiungerla in un secondo momento. Pur avendola pensata ed immaginata già poco dopo, c’è voluto un po’ di tempo per scattarla, e finalmente eccola qua.
Un grazie a Marta e Massimiliano per l’aiuto che mi hanno dato e la pazienza che hanno avuto 🙂
“It’s probably me” – Sting/Eric Clapton
Alla fine mi sono lasciata prendere da un po’ di buonismo anche io, ed ecco qua i miei auguri a tutti voi. Cosa augurare? Ciò che ognuno di voi desidera di più.
Quello che è appena passato è stato per me un anno di radicali cambiamenti ed ha prodotto una me in versione 2.0, non proprio un’altra persona rispetto a dodici mesi fa, ma quasi. Ho incontrato tante belle persone qui, dalle prime che mi hanno dato fiducia alle ultime che ho conosciuto, da quelle con cui ho rapporti più stretti e sento anche al di fuori di qui a quelle con cui ci si scambia solo qualche timido “like”.
E’ bello essere qui con voi.
“New year’s day” – U2
“One world is enough for all of us”
“One World/Love is the seventh wave” – Sting
I want to breathe in the open wind, I want to kiss like lovers do
I want to dive into your ocean, is it raining with you?
“Here comes the rain again” – Eurythmics
“Lust is an emotion or feeling of intense desire in the body. The lust can take any form such as the lust for knowledge, the lust for sex or the lust for power. It can take such mundane forms as the lust for food as distinct from the need for food. Lust is a powerful psychological force producing intense wanting for an object, or circumstance fulfilling the emotion.” (Source: Wikipedia.org)
“Fjögur píanó” – Sigur Rós
… proud like a god don’t pretend to be blind
“Open Your Eyes” – Guano Apes
Hide your face forever
dream and search forever
Have you ever been for sale ?
when your isms get smart
oh so selfish and mindless
with that comment in your eye
Do you think that you are hard ?
really harder than the other
man you’re acting cold
if you are not in charge
Don’t split your mentality
without thinking twice
your voice has got no reason
now is the time to face your lies
Open your eyes, open your mind
proud like a god don’t pretend to be blind
trapped in yourself, break out instead
beat the machine that works in your head
Will you offer me some tricks
if I ever need them
would you go into that room
if I call ‘em
Do you think that you are better
really better than the rest
realize there’s a problem
I know that you can give your best
Have you ever had a dream?
or is life just a trip?
a trip without chances
a chance to grow up quick
Open your eyes, open your mind …
Hide your face forever
dream and search forever
night and night you feel nothing
there’s no way outside of my land
Open your eyes, open your mind …