Tre anni veloci, in ordine sparso

Tre anni veloci, in ordine sparso

il lavoro che so fare
gli appartamenti all’ultimo piano
in un condominio di nove piani
nelle case di ringhiera
gialle
senza ascensore
il parcheggio sotto casa
la gimkana per rientrare
due valigie e uno zainetto nel portabagagli
venticinque scatoloni in un camioncino
la metro, il tram, il car sharing
una A2 euro 3 parcheggiata
la bici d’estate e d’inverno
il mare d’estate e d’inverno
le scarpe da arrampicata e le Manolo Blahnik
la finestra sul tetto
le finestre sui tetti
sul parco
sull’acqua
la birra in Darsena
la drogheria Soana
la lavagna delle cose importanti
i pieni sempre più pieni
i vuoti sempre più vuoti
i tatuaggi fuori e quelli dentro
gli uomini che mi son rimasti dentro
quelli che non ho lasciato entrare
la pelle sulla pelle
il lenzuolo sulla pelle
i libri accatastati sopra il frigo
la famiglia lontana
il camino vicino
Zerocalcare in bagno
Vento Rosso in cucina
Magdeburg sul comodino
dormire sul divano dei vicini
l’acqua del Naviglio
vista dalla strada
dalla finestra
da un quattro con
le cascate d’acqua e quelle di ghiaccio
i libri in ordine sulla libreria
la confettura di mirtilli rossi
il ripiano dei gin e la cassa dei vini
le doppie bollette
le doppie tasse
le doppie manutenzioni
i maglioni islandesi coi ferri circolari
le M in trasferta
riguardare House, Il Trono di Spade e True Detective
Blade Runner in tutte le edizioni
il Bersaglio e le crittografate
vomitare l’anima di notte da sola
trascinandomi dal divano al bagno
dal bagno al divano
l’abbonamento al Mudec
i film all’UCI, al Ducale e al Mexico
rompere la superficie ghiacciata dell’idroscalo
il divano fronte lavastoviglie
il divano fronte quarantanovepollici
il Forum, San Siro, l’Alcatraz e il Carroponte
lo spacciatore di vinili all’East Market
il pane fatto in casa senza sale
il pane fatto in casa con il sale
fotografare la pioggia
inseguire la nebbia
la brina nel parco
gli ingredienti perfetti
per un cocktail perfetto
per una cena perfetta
per una vita imperfetta

“The Paris Match” – The Style Council

La Torta Tenerina

La Torta Tenerina

Giornata piovosa in casa, postumi di una influenza insistente. Niente orologio, radio accesa, il portatile sulle ginocchia per sbrigare qualche urgenza d’ufficio. Il capo m’ha telefonato solo una volta, ma i pop-up continuano a lampeggiare nonostante l’off work impostato. Skype e i promemoria di Outlook sono gli strumenti più malefici di Microsoft.
Potrei restare tutto il giorno ad ammuffire sotto il piumone o sul divano davanti alla tivvù, ma senza far niente non ci so stare.
Dunque, come promesso a Mezzatazza, tento l’esperimento Tenerina.
Crosticina con le crepe fuori, morbida e umida dentro… è così che deve essere?

Quanto al sapore, come ho fatto stare senza fino ad oggi?

“La radio” – Eugenio Finardi

No filter needed

“Blade Runner Love Theme” – Vangelis (Original BSO 1982)

Disordine

“Tutto è in disordine.
I capelli.
Il letto.
Le parole.
La vita.
Il cuore.”

“Voglio una pelle splendida” – Afterhours feat. Samuel