H4K (Amsterdam Reloaded)

Quattro sono le città che hanno segnato una certa parte della mia vita.

New York, l’illusione
Berlino, la frattura multipla mai esposta
Amsterdam, la consapevolezza
Düsseldorf, il sigillo

L’ultima volta ad Amsterdam era stata due mesi prima di .
Sette giorni di November Rain, da sola. Sette giorni di training on the job al mattino, chilometri a piedi il pomeriggio, smarcare tutto il menù dell’Oesterbar a cena e stracciarmi le carni di notte. Non credo esistano guai o dolori dell’anima in grado di farmi passare l’appetito. No way.

Amsterdam è anche la città dove ho scattato le prime, vere, fotografie. Sembra che ci sia una regola per cui ad ogni fine debba corrispondere un inizio, sarà un effetto collaterale della terza legge di Newton.

Un’era glaciale separa novembre 2013 da marzo 2019.
Il ghiaccio è elemento paziente e possente, cattura una ad una le particelle di umidità e ricopre lentamente le superfici, penetra millimetriche fratture della roccia, le forza, si espande, fende e squarcia. Il ghiaccio non è gentile o caritatevole, è amorale e imparziale, e ha gli occhi puntati su un orizzonte che non siamo in grado di vedere. Distrugge le cellule deboli e senza futuro per preservare quelle forti da liberare nell’era successiva. Se questa era poi si prolunghi per una manciata di mesi o milioni di anni è indifferente ai fini dei suoi calcoli.

Sono tornata ad Amsterdam, questa volta senza pensieri molesti e non da sola.

Linda in 1
Pamela al 2
Elena al 3
Io al 4
Marco al timone

Beekse Bergen è il nome della nostra barca. Beekse Bergen è anche il nome del più grande zoo olandese, ma non ci dispiace affatto.

Here we are. Let’s Get It Started.

“Come Together” – Aerosmith (Rocks Donington 2014)