Pensavo che in due mesi avrei dimenticato qualcosa. Perso gli automatismi. Due mesi in cui a parte un weekend in montagna, gli unici sport praticati sono stati movimentazione mascelle e sollevamento bicchieri.
Lo temevo.
Ne ero quasi sicura.
Braccia, busto, gambe.
Il clack secco della spalata appena oltre le ginocchia
Spingere con le gambe
Braccia al petto
Un altro clack
Braccia, busto, gambe.
Clack
Gambe
Braccia
Clack
Ad lib
Invece no.
Movimenti fluidi, subito, come se non avessi mai smesso.
Omogenei, come se avessimo remato sempre insieme.
Invece no.
Altro giorno, altro orario, altro equipaggio.
Eppure le schiene si abbassano e si alzano insieme, i remi entrano ed escono insieme, il clack è uno solo, come il tempo dettato da un metronomo.
Alle otto e mezzo siamo al ponte di Corsico.
Contro destro.
A favore sinistro.
Contro destro.
A favore sinistro.
Ancora un paio di manovre e iniziamo a rientrare.
Sessanta minuti a guardare la schiena davanti a me, a copiarne il ritmo dell’attacco e della ripresa.
Zero pensieri.
Zero ansie.
Zero problemi.
Un lunghissimo time out.
S. M. S. M.
Quattro donne che per un’ora non hanno aperto bocca se non per respirare.
Il lunedi promette bene.
Quanto mi mancava.