Nel tardo pomeriggio di oggi la vibrazione dell’iCoso notifica un messaggio: “Come va l’ultimo giorno da 50enne?” Risposta: “Non ho avuto neanche il tempo di pensarci“.(*)

Che poi è stato esattamente così. Uscita alle 7:30 per andare in ufficio, ennemila meeting per gestire l’imminente audit Tisax in Germania, il rumeno che si dimette perché non gli si concede un aumento a dir poco indecente, le interview degli inglesi da assumere, il sopralluogo nella nuova sede in cui avremo si una palestra, bar interno, aree relax ultrafighe ad ogni piano ed un utilissimo studio di registrazione, ma in cui nessuno ha pensato al magazzino per stivare i PC in attesa di essere installati e consegnati. Uno scampolo di relax tra le 21 e le 21:30, seduta a un tavolo bordo Naviglio prima di rientrare per l’ultimo round di smart working. Che tutto è tranne che smart, se per tamponare gli effetti collaterali di un giorno di ferie finisco per lavorare sei ore in più la sera prima. Ogni anno ci raccontiamo che questo è l’ultimo che passiamo così di corsa e così sommersi, e quello dopo ci rendiamo conto che c’è ancora margine per essere ancora più sommersi.

Quando vado al locale qui sotto non c’è neanche bisogno di ordinare, arrivano al tavolo solo per conferma: “Bufala e media alla spina?” “Grazie”. La cena fuori si rende necessaria perché ho il frigo rotto dal 13 luglio e il referto del tecnico convocato per la riparazione è stato chiaro e conciso: “Signora, il guasto è nel motore e ripararlo non conviene”. Sul Signora avrei già avuto da ridire, ma il dover spendere cinquanta euro per tre minuti passati a fare il rabdomante del rumore con la testa infilata tra i ripiani me l’hanno fatto passare in secondo piano.

Sono anche ragionevolmente convinta che ci sia una legge di Murphy che sancisce il diritto/dovere di un elettrodomestico di rompersi irreparabilmente pochi mesi dopo la scadenza della garanzia, con la clausola addizionale che se è un frigorifero dovrà accadere d’estate e se è una caldaia succederà d’inverno.

Ne segue una fittissima ricerca online che incrociando dati di dimensioni/modello/consumi/affidabilità/centri di assistenza/costo/smaltimento RAEE/disponibilità immediata/consegna al piano (quarto e senza ascensore), mi porta a scegliere il fattoapposta per me con poco spazio per il day by day, molto per le bottiglie e un congelatore di dimensioni generose in cui stipare scorte per quando ci invaderanno gli alieni e i vaccinati col 5G. E in attesa che ciò accada, lo userò per produrre ghiaccio sufficiente ad affogare di GT tutto il condomino.

Consegna mercoledì 28 luglio, tra le 9 e le 17. Che vabbeh che ero già in ferie e tornava comodo, ma non era esattamente ciò che avevo in programma. Speriamo almeno che non arrivino mentre mi guardo l’Italia del basket.

(*) Nel frattempo, comunque, ho smesso di lavorare ma continuo a non pensarci. E non credo inizierò neanche quando tra qualche minuto avrò spento il pc per spalmarmi in diagonale sul letto. Curioso che da qualche anno a questa parte i primi auguri a mezzanotte in punto arrivino da chi per tanti anni i compleanni li ha considerati eventi quasi fastidiosi. Don’t look back in anger. Never.

31 pensieri su “51 e un frigorifero nuovo

  1. 51… Va be’, ormai abbiamo scavallato e siamo entrati in quella fascia in cui facciamo quello che vogliamo (e gli altri: muti).
    Ma te li ricordi gli sketches di Arbore e Bracardi, che terminavano sempre con la domanda: “Scusi, buon uomo… Ma lei, quanti anni ha?”
    E allora, auguri!

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  2. queste scadenze serrate liberiste mi provocano il vomito, non c’è nulla di più inumano e asfissiante delle tempistiche aziendali, banali verità scandite dalle necessità trimestrali di dividendi agli azionisti. la loro vacua presenza ci ha già portato al baratro, sarebbero da spedire verso alpha centauri.

    ah, cosa assai più importante e allegra: auguri 🙂

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  3. C’è pure chi ha bucato la serpentina tentando di rimuovere il ghiaccio.
    “Ma non ha usato il phon?”
    “No, per battere sullo scalpello ho preferito un martello.
    Però lo scalpello era di legno e il martello di gomma…”.

    Auguri.
    N’abbraccio.

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  4. Ultimamente sto frequentando gruppi di persone molto numerosi dove ci sono anche parecchie donne attorno ai 50-55, anche ai 60. Sarà che sono donne singles (io penso che ciò influisca) ma devo dire che sono ancora molto toste. In tutti i sensi.
    Sembrano ancora ragazze, sia nell’aspetto puramente estetico che nell’entusiasmo e energia.
    Ti immagino come una di queste.

    Per le varie sfighe… mi consolo: non capitano solo a me.

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      1. Bene, grazie, sto cercando di riattivare il fisico dopo il lockdown 🙂 Come in fight club sono sempre più romano che milanese, le miei giornate in presenza sono sempre meno. Tu? Mi sembra di aver percepito un sacco di cambiamenti.

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        1. Di cambiamenti ce ne sono stati, si, diversi. La costante è che continuo a boccheggiare sommersa dal lavoro ma prima o poi smetterò per iniziare una vita ragionevolmente normale. O almeno lo spero. Altrimenti tra una decina d’anni mi troverai a fare la gattara in una qualche casa di ringhiera della periferia milanese.

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  5. Anch’io sono vittima della legge di Murphy del frigo che si rompe d’Estate. Aggiungi anche la clausola “Solo mentre si è in ferie o in procinto di esserlo”.

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