Primo caffè della mattina, al solito bar vicino all’ufficio.
Sfoglio Metro distrattamente come tutti i giorni, in piedi e con la tazzina in mano. Siamo pur sempre nella capitale del Dio denaro e andiamo tutti di corsa, non ci prendiamo il tempo neanche per le piccole cose. Nemmeno io che ne potrei avere d’avanzo.
Alla terza pagina c’è un trafiletto, uno di quelli che avrei voluto non leggere, anzi, non avrebbe proprio dovuto esserci. Di riportare il testo non c’è bisogno, basta e avanza il titolo.

Chissà chi eravate, quali erano i vostri nomi, com’erano le vostre vite.
Non mi sento di scrivere niente, c’è chi lo ha già fatto meglio di quanto potrei mai fare io.
https://memoriediunavagina.wordpress.com/2016/11/22/a-scuola-di-consenso/
Mi sento solo di aggiungere questo: