Quelle come me ascoltano i consigli di tutti ma non ne seguono neanche uno
Quelle come me stringono gli occhi quando la vita le prende a schiaffi ma si commuovono sul finale di Logan e sul credo di Freccia
Quelle come me in bagno ci tengono Diabolik e Alan Ford
Quelle come me se il bicchiere non è mezzo pieno trovano qualcosa da metterci dentro
Quelle come me fanno il brunch coi pancake, ma godono con la parmigiana fatta in casa
Quelle come me non sanno chi è Violetta, e non gliene frega un cazzo di saperlo
Quelle come me s’affezionano all’auto e non la cambiano neanche se è prossima ai duecentocinquantamila, che a guardarla non si direbbe
Quelle come me la vorrebbero sempre pulita ma lei non ha ancora imparato ad andare da sola all’autolavaggio
Quelle come me s’affezionano anche alle persone, ma quasi sempre di nascosto
Quelle come me iniziano ad arrampicare perché soffrono di vertigini
Quelle come me si comprano il trapano per fare un singolo buco sul muro e il fattoapposta per la qualunque
Quelle come me vivono male perché non si accontentano. Di una casa qualsiasi, di un uomo qualsiasi, di amici qualsiasi e neanche di un gin qualsiasi
Quelle come me credono nei riff di Keith Richards. E nel genio di Roger Waters.
Quelle come me puntano la sveglia alle sei e mezzo per cazzeggiare a letto fino alle otto
Quelle come me sbattono la testa alle pareti in quaranta metri quadri calpestabili, ma gli basta guardarne uno d’acqua per calmarsi
Quelle come me odiano i selfie ma amano fotografarsi i piedi
Quelle come me amano i tortelli alla vigilia e i botti a capodanno, ma le barzellette non le hanno mai sapute raccontare
Quelle come me guardavano l’NFL la domenica mattina col commento di Bagatta e sanno contare i punti a freccette
Quelle come me rifanno il letto quando ne hanno voglia e sparecchiano la tavola la mattina dopo
Quelle come me ti guardano negli occhi
Quelle come me s’addormentano scomposte su un divano scomodo e troppo corto sognandone uno morbido e accogliente
Quelle come me tifano Inter, e non potrebbe essere altrimenti. Punto.

44 pensieri su “Quelle come me

          1. Io mi sono fatto più male a fare la “catena” in una partita di football che in tutta la carriera di motocrossista.
            Il rumore delle corazze, da vicino, è impressionante.

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              1. Il “chain team” è composto da 3 elementi (4 ma noi siamo poveri): due tengono i “pali”, alle cui estremità è legata una catenella, della misura di 10 yards. Il terzo regge il conta-down (detto box), con le tabelle da 1 a 4.
                Il team è guidato dal line judge, che chiama di volta in volta la catena ed il box, oppure solo il box.
                In pratica la catena serve a visualizzare sul campo lo spazio che l’attacco deve coprire per chiudere il down (10 yards appunto, con 4 tentativi).

                Hai presente quei tizi con quelle strane sagome a bordo campo? Quelli 😉
                http://www.bayerteamsports.it/it/attrezzatura-da-campo/pro-down-box-indicator-chain-set

                Noi arbitri di AF5 (flag football, il calcetto del football americano) siamo molto richiesti perchè avendo già una buona infarinatura delle regole, siamo più pronti a seguire le indicazioni dei ref.

                La mia prima volta, nonostante le raccomandazioni ricevute, alla prima corsa verso l’esterno che ha puntato la mia posizione, anziché mollare tutto e fuggire come da istruzioni ricevute, sono rimasto ipnotizzato ad ammirare questa mandria impazzita che mi rotolava addosso.
                Quando la mucchia si è dissolta, sul prato sono rimasto io senza avere più nemmeno un osso sano (o così mi pareva) seppellito, oltre che dalle masse umane, dalle parolacce di tutti perché “potevamo farci male, sei pazzo a rimanere lì? togliti di mezzo – e giù parole irripetibili-”
                S’era spezzato pure il palo.
                Ho rantolato un “scusate… lasciatemi qui, voi proseguite pure” e poi non ricordo più nulla.

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  1. Questa te la regalo : Adriano Sofri racconta che una volta un alto prelato di Napoli, non ricordo in quale circostanza, si intrattenne qualche minuto con dei clochard e cortesemente chiedeva di come fossero a quel punto della loro vita. Uno di essi finì il suo breve racconto con la seguente esclamazione : ” e sono pure interista ” .

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