La microdonna in questione mi fa venire in mente Lisbeth Salander. Forse proprio per la gran voce che ne esce. Open your eyes è uno di quei pezzi da play-rewind-play.
Gli skaters mi ricordano l’infanzia/ adolescenza, la libertà, ma se li visualizzo mi viene in mente un paesaggio soleggiato e diurno, non notturno come quello in foto.
Poi ancora un aeroporto, loro, e io coi pattini in linea che sfido la velocità e mi sbuccio tante volte le ginocchia 🙂
Coi pattini me le sono massacrate anche io le ginocchia, ma quelli in linea ancora non si vedevano in giro 🙂
Il giorno, la luce, li associo al mare, la città invece è irrimediabilmente notturna per me ed è la combinazione di luogo e orario in cui più mi piace scattare foto.
I Guano li ho visti a Imola secoli fa. Una microdonna con una voce che non ci si crede.
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La microdonna in questione mi fa venire in mente Lisbeth Salander. Forse proprio per la gran voce che ne esce. Open your eyes è uno di quei pezzi da play-rewind-play.
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Gli skaters mi ricordano l’infanzia/ adolescenza, la libertà, ma se li visualizzo mi viene in mente un paesaggio soleggiato e diurno, non notturno come quello in foto.
Poi ancora un aeroporto, loro, e io coi pattini in linea che sfido la velocità e mi sbuccio tante volte le ginocchia 🙂
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Coi pattini me le sono massacrate anche io le ginocchia, ma quelli in linea ancora non si vedevano in giro 🙂
Il giorno, la luce, li associo al mare, la città invece è irrimediabilmente notturna per me ed è la combinazione di luogo e orario in cui più mi piace scattare foto.
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