Non riesci più a leggere con la tivù accesa o la radio in sottofondo
Dici quello che pensi con sempre meno filtri
Ti disturba uscire lasciando il letto sfatto
Hai rimesso gli occhiali per guidare e guardare i film, ma li tieni su per parecchio altro tempo
Puoi cenare con un bicchiere di latte. O anche con una teglia di parmigiana
Le articolazioni delle anche e dei gomiti ti ricordano che esistono, quasi sempre in momenti poco opportuni
Dimentichi cose importanti
Dimentichi di dimenticare
Hai già pagato trent’anni di contributi. E comunque ce ne vorranno almeno altri quindici
Hai comprato due gonne lunghe fino alle caviglie
Discuti a tavola di politiche immigratorie, in evidente contrasto con un commensale che appena conosci
Dopo trentacinque anni di cerette, i peli sono animali fantastici e dove trovarli
Fai pratica con gli ospedali milanesi e il fascicolo sanitario elettonico
Hai comprato l’iPad nel 2012 ma deve ancora durare
Nessuno dei tuoi capelli è del colore originale
Uscendo dal bagno alle sette del mattino asciughi le gocce nel lavandino della cucina, prima ancora di vestirti
Il ferro da stiro è resident in camera, e stiri alla bisogna
Sai dire ti amo senza preoccuparti delle conseguenze, perché davvero delle conseguenze non ti importa più niente
Le date assumono una importanza relativa, ti ricordi il giorno ma confondi l’anno
Il vintage e l’usato diventano pre-loved
E un pre-loved è sempre, infinitamente, meglio di un nuovo di zecca mai amato da nessuno.
“Come As You Are” – Nirvana