Oggi sarà una giornata particolare, e ci vorrà tutta la carica possibile per arrivare fino alla fine. Nonostante tutto quello che è successo, nonostante ci si parli ormai più poco, mi dispiacerà non averti più a due scrivanie di distanza.
Spero solo di essere la prossima ad andarmene, quel posto sta diventando una terra di fantasmi. I pezzi migliori, sotto tutti i punti di vista, si stanno volatilizzando uno alla volta. Altri due o tre, e non ci sarà più ragione di arrivare sorridente al mattino.
Un buongiorno detto per educazione, e a seguire otto ore con la musica nelle orecchie intervallate solo dalla pausa pranzo, che avrò cura di far durare esattamente quanto dovuto, né di più, né di meno. Avrei dovuto decidermi prima, invece di sperare che le cose potessero prendere una piega migliore, ma è difficile staccarsi dal posto in cui si è stati per tanti anni. Venticinque, più di metà della mia età. Posso dire di esserci cresciuta lì dentro, ma non voglio certo arrivare alla morte cerebrale.
E quindi oggi inizio la giornata con le mie scarpe preferite, e un pezzo che mi dia l’energia necessaria per affrontarla.
“Misirlou” – Dick Dale
