Vorrei a volte non dover scegliere, perché scegliere significa sempre rinunciare a qualcosa.

Vorrei non doverle subire le scelte, che è ancora peggio quando qualcun altro decide a cosa devo rinunciare io.

Vorrei accendere l’interruttore di sera invece che spegnerlo, e vivere più di notte che di giorno.

Vorrei non essere lo schiacciasassi che mi è stato detto che sono.

Vorrei sorridere invece che guardare con un cipiglio che è solo apparente.

Vorrei non dovermi sorprendere a scrutare con sospetto chi ho davanti per capire se fa parte di quel 35% di popolazione con cui non voglio aver niente a che fare.

Vorrei fare più torte di mele. Più pizza. Più fregola con le arselle. Più plumcake con lo speck, il radicchio e il formaggio.

Vorrei appoggiare la testa non sempre sul cuscino.

Vorrei non voler fare tutto sempre così bene, sempre alla lettera, sempre al massimo delle capacità.

Vorrei non sentirmi in difetto quando non lo faccio.

Vorrei tollerare di più i miei difetti e meno quelli degli altri.

Vorrei non dovermi riempire le ore così tanto.

Vorrei trovare qualche volta la cena pronta senza che sia un avanzo della sera prima.

Vorrei che le cene di lavoro si sospendessero d’estate.

Vorrei che questo caldo infame non mi rendesse la pelle così umida e appiccicosa.

Vorrei tuffarmi in mare in questo preciso istante.

Vorrei che almeno i libri finissero bene. Che cazzo vi costa, sono libri, non è mica la vita vera.

“Love Over Gold” – Dire Straits

It takes love over the gold
You gotta mind over matter
When you do what you do that you must
When the things that you hold
Well they can fall and be shattered
They can run through your fingers like dust…

16 pensieri su “Wishlist #2

  1. Una lista di umanità ! La vera chiave della serenità !
    Le due facce della Vita; da una parte ciò che dobbiamo essere anche se …, l’altro, quello nascosto a cui facciamo sempre riferimento nei momenti difficili, che ci tinge d’affetto !

    E’ bello sentire che ci sono persone come Te !

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  2. Hai detto una grande verità dicendo che scegliere significa sempre rinunciare a qualcosa.
    Bisognerebbe astenersi dal dire che qualcosa è buono, per evitare di trasformare tutto il resto in qualcosa di cattivo.

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  3. A proposito di libri che finiscono male. Ricordo quando lessi Notre-Dame de Paris con lo spirito di un ragazzo che ha visto da poco il cartone animato, e alla fine mi sentii morire.

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