Lettera di un dilapidatore di spermatozoi alla Ministra Lorenzin

Volevo scrivere un post su questa fantastica iniziativa del Ministro Lorenzin, poi stamattina ho letto questo che dice già tutto quel che c’è da dire.
Standing ovation per l’autore.

Edit:
Pensavo di non avere niente da aggiungere, ma mi sbagliavo. E’ da ieri che parlo con diverse persone di questo fatto, amici e conoscenti che hanno tutti più o meno le mie stesse idee e un simile punto di vista sulla religione/chiesa. Siccome mi piace confrontarmi anche con chi non la pensa come me, stamattina ho chiesto un’opinione ad un’amica che invece alla chiesa è molto vicina. La risposta è stata, e cito le parole precise, “Non c’è niente di male. Secondo me c’è gente troppo frustrata in giro!”.

pedrinicantastorie

Carissima Ministra Beatrice Lorenzin,
ho avuto modo di apprendere dell’iniziativa ideata dal Suo ministero e denominata Fertility Day, fissata per il 22 settembre prossimo.
Sotto lo striscione recante questa locuzione anglofona, in altri paesi del mondo, vengono organizzate manifestazioni e promosse iniziative a sostegno – umano e concreto – di quelle coppie ove uno dei due o entrambi i partner siano infertili e non possano così esaudire il proprio sogno di divenire genitori.
Noto però con sommo stupore che la Sua iniziativa va in un’altra direzione rispetto a quanto sopra, sfruttandone comunque il brand. Converrà con me che è un po’ come se qualcuno mettesse delle bietole smangiucchiatte da delle nutrie nei vasetti di Nutella. Quindi, per prima cosa, sarebbe stato più onesto trovare un nome originale e non ingannevole.
Ora, prendendo visione della relativa campagna costituita da immagini e slogan, ormai virale su questa diavoleria moderna dell’internèt…

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15 pensieri su “Lettera di un dilapidatore di spermatozoi alla Ministra Lorenzin

  1. Se non lo scrivevi tu (e anche l’autore del post originale), io non sapevo nemmeno che c’era questa cosa, e tuttora non ho ben capito appieno che cavolo abbia combinato questa qui, ma appena mi libero un attimo mi informo meglio.

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      1. Grazie. Ho letto la prima pagina e sono rimasto così 😶

        Ma questa ce l’ha una VAGA idea di che cosa significhi avere un figlio e tutte le spese che comporta? Sopratutto per chi non ha un lavoro o ce l’ha risicato e guadagna una miseria… E poi non è obbligatorio farli, se una coppia (o uno dei due) non se la sente di averne mica gliene si può fare una colpa.

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        1. Io sono una di quelle che i figli non li ha fatti. A prescindere dai motivi, se non ho potuto godere del “Prestigio della Maternità”, dovrei sentirmi un cittadino di serie B? Ma che è, uno status da sfoggiare? Io sono fertile e sono meglio di te che non lo sei? Vogliamo proporre gli adesivi da mettere sul lunotto dell’auto con scritto “Fertile a bordo”?

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          1. Sì infatti.

            Io invece una figlia l’ho avuta ma è morta 7 anni fa e da allora più niente. Io lo vorrei un figlio ma mica posso obbligare qualcuno ad averne se non lo vogliono, e non lo faccio nemmeno pesare se è per questo, ne ho preso atto e basta.

            In ogni caso concordo con quanto hai detto.

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              1. Vendono quelli con scritto “Membro della chiesa tal-dei-tali” vuoi mettere… Ma l’altra domanda è: perché metto al mondo un figlio “italico” e ricaccio in mare quelli arrivati da paesi del terzo mondo? Ma di questa e altre domande… oramai è piena internet.
                Vedi che alla fine la campagna della fertilità comunque a qualcosa serve?

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  2. La penso ESATTAMENTE come lui (e gliel’ho anche scritto)
    Non avendo mai voluto figli a me la campagna ha fatto sorridere per la bassezza, quasi comica, toccata ma mi rendo altresì perfettamente conto come molte persone possano esserne rimaste fortemente indignate ed offese. In qualcuno probabilmente avrà risvegliato vecchi dolori.

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  3. L’idea di istruire la gente a salvaguardare la propria fertilità, in sè, è anche buona. Come quella di insegnare a mangiare correttamente.
    E’ come decade poi a fare ridere o arrabbiare.
    La domanda che viene a me è: ma proprio una che ha fatto la fivet a 44 anni ci vuole insegnare qualcosa sulla fertilità?

    Per il resto non condivido l’indignazione. E’ verissimo che la gente pensa troppo tardi a fare figli. In alcuni casi perchè non è possibile, ma spesso per questa idea che si è diffusa ultimamente che si possono fare a qualsiasi età, quindi prima sistemiamo tutto, divertiamoci e poi ci penseremo. Solo che poi non arrivano e via con le crisi esistenziali e la fecondazione assistita. Sono tendenzialmente contraria. Ci sono tanti casi nella vita. Ma se un figlio lo vuoi, cerca di pensarci quando è tempo.
    Ovviamente è solo la mia opinione.

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    1. Penso anche io che l’idea di fondo sarebbe buona, se ci si fosse limitati a fare una corretta informazione, così come si sono fatte campagne di informazione sull’AIDS o a sostegno delle donazioni di sangue. Informazione e basta. Quello che mi fa incazzare sono le parole usate usate a contorno… il già citato “Prestigio della Maternità” o il punto 4 del piano, “Operare un capovolgimento della mentalità corrente volto a rileggere la Fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società”. Che vuol dire, che se non faccio un figlio non sono una donna completa? Ma che ne sa il ministro dei motivi per cui non ne ho fatti?

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      1. Come ho detto altrove, il Ministro si è accorto di aver fatto tardi, e dopo aver fatto sostenere alla comunità le spese per questo “scherzetto” (dubito che abbia pagato tutto di tasca sua), ha pensato che forse forse è meglio svegliarsi prima.
        Ci sono mille motivi per cui non si fanno figli e mille per cui si fanno. La maternità e la paternità andrebbero aiutate e sostenute. Non prese per il culo, offendendo nel frattempo chi figli non ne ha, non ne vuole o non ne ha potuti avere.
        La pensiamo allo stesso modo, in altre parole.
        Poi … cosa ti aspetti da ‘sta ministra???

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  4. Così, tanto per dire una cosa, ma saranno pure cazzi di chi una famiglia ce l’ha, se e quando procreare. E davvero pensano di cambiare le cose con una campagna di sensibilizzazione? No, così, dico… magari i soldi investiti in iniziative come questa, non sarebbe meglio destinarli a qualcosa di più… produttivo? Ma altri problemi non ne abbiamo?

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