Un reblog di Sognatore Fallito mi ha fatto pensare che il mare e la montagna si amano per ragioni simili.
Quando è ancora freddo e posso appena bagnare i piedi
Quando piego la testa sotto le onde
Quando mi avvolge e mi solleva come un abbraccio
Quando le onde sul bagnasciuga scavano intorno ai piedi
Quando i raggi del sole penetrano sotto la superficie
Quando nuoto nel blu, solo blu senza fine, blu oltremare
Quando mi tuffo nell’azzurro e nel turchese
Quando le braccia si stancano
Quando mi sdraio nella bassa marea
Quando quando esco dall’acqua con gli occhi rossi
Quando il sale si asciuga sulla pelle
Quando basta uno sguardo, che gli uomini di mare sono di poche parole
Quando mi manca, che il più vicino è a due ore da me
Quando costruivo i castelli di sabbia, e poi aspettavo l’onda più forte che li avrebbe distrutti
Quando la prima immersione nel Mar Rosso è durata solo venti minuti per la troppa agitazione
Quando mia madre mi diceva “esci che hai le mani lesse” e oggi ancora me le guardo
Quando mi perdo dietro ai pesci rischiando di farmi spuntare le branchie come loro
Quando quarant’anni fa ti buttavano in piscina, che non si faceva la scherma o la danza
Quando ho nuotato tra i delfini sfiorandoli con le dita
Quando mi incanto a guardare una stella marina, viva
Quando il respiro non basta per restare sotto quanto vorrei
Quando posso rinunciare al superfluo, che con lui c’è bisogno solo dell’essenziale
Quando a notte fonda ci siamo solo noi e le stelle, ed è caldo e invitante
Quando gli unici rumori sono il vento nelle vele e lo sciabordio delle onde tagliate dallo scafo
Quando dormo nel pozzetto per godere della notte e dell’alba
Quando ti fa capire che il padrone di casa è lui, le regole le detta lui e bisogna portare rispetto
Quando il sole è all’orizzonte, e l’acqua si tinge di riflessi pastello
Quando la luna disegna draghi d’argento sulla superficie nera
Quando smetto di riempire l’SD per riempire gli occhi
Quando di ognuno mi porto a casa la voce per poterla riascoltare
Quando le prime piogge formano quella crosticina bucherellata sulla sabbia
Quando è scuro e in tempesta, e non smetterei mai di guardarlo
Di ascoltarlo
Di respirarlo
E niente musica, solo la sua voce
Effettivamente anche il mare ha il suo fascino.
Però quando mia moglie mi “obbliga” ad andare al mare mi ritrovo ,DI FATTO, ad abbrustolire al sole con un caldo pazzesco, con la sabbia appiccicata, col sale che gratta e si mischia al sudore…
Forse è il modo con cui lo si ha vissuto, che porta a odiarlo. Non per cambiare argomento, ma parlo della religione come esempio: in realtà io credo, ma l’avermi troppo a lungo trascinato in chiesa alla mattina a sorbirmi forzatamente un pallosissimo e interminabile rito, ha avuto come risultato quello di farmi odiare profondamente la chiesa e tutto il “fun club” di Dio.
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