Off Topic – Due pesi, due misure

I rodimenti che m‘assalgono a fronte di determinate cose che vedo o che mi capitano di solito li scrivo di là, questo blog è fatto di fotografie, musica ed esperienze strettamente personali. Stavolta però ho deciso di fare un’eccezione e scrivere un off topic.

Bar fronte ufficio, come ogni mattina sfoglio il giornale mentre bevo il caffè. Il titolo centrale di Leggo (e di diverse altre testate di oggi) è uno di quelli che mi fanno girare parecchio le scatole, non per il contenuto in sé quanto per le disparità che immediatamente mi richiama alla mente. Lo faccio notare al mio collega, uomo, e scopro che ha fatto la mia stessa riflessione.
Nel testo dell’articolo si legge che «Sono già in corso e sono stati fatti procedimenti disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si può arrivare anche alla radiazione.»

Ora qualcuno mi spiega perché un analogo comportamento non viene seguito per i medici che si rifiutano di praticare l’aborto o di assistere donne che assumono la RU486? Per le ferriste che in sala operatoria hanno incrociato le braccia con un intervento in corso? Sembra anzi che i medici che si definiscono “obiettori di coscienza” abbiano vita più facile in Italia, al contrario di chi, lavorando nei termini di legge e garantendo i diritti delle donne, si trova ad essere oggetto di critiche, mobbing, denunce per omicidio. Volendo approfondire l’argomento ci sono tonnellate di pagine e articoli sul web.

Obiettori. Ma obiettori di cosa? Io non è che sia favorevole all’aborto a prescindere, e non lo considero un metodo di controllo delle nascite, però ci sono tanti motivi per cui una donna può decidere di volerlo fare, basti pensare a casi di violenze o malformazioni, che non sono poi così rari, e il medico non deve e non può entrare nel merito dei motivi; dietro ogni caso c’è una storia che possiamo solo vagamente immaginare. E’ vero che ci sono anche donne che affrontano la questione con leggerezza, ma esiste una legge che definisce regole e confini precisi entro cui potersi muovere, e tale legge va rispettata. Da tutti. Non esiste invece analoga legge per i vaccini, che, per quanto importanti siano, rimangono comunque facoltativi tranne i quattro somministrati alla nascita e pochi altri molto specifici, strettamente collegati alla professione svolta.

Il succo del discorso è che per alcuni medici si chiede la sospensione/radiazione per aver espresso una opinione, mentre altri rimangono al loro posto pur non avendo rispettato una legge dello stato. Il trattamento mi sembra quantomeno impari.
Fare il ginecologo non è un obbligo, se proprio hai deciso che vuoi fare il medico e hai problemi di coscienza, allora scegli un’altra branca, che so, ortopedia, otorinolaringoiatria, e certi scupoli non ti verranno mai. Ma se scegli proprio quella specializzazione lì, allora sai a cosa vai incontro, e dovrai garantire i diritti e l’assistenza di ogni donna che ti si presenterà davanti.

La medicina la considero un po’ come la religione/chiesa, nessuno ti forza a crederci e a farne parte, ma se lo fai allora devi essere coerente e rispettarne i dogmi.
E da qui deriva il grosso dei problemi di “coscienza”, perché le due strade non si incrociano sulle questioni più critiche, vedi anche la ricerca sulle cellule staminali embrionali (che hanno un potenziale immenso), o la definizione dello stato di morte ai fini del trapianto d’organi.

Ecco perché penso che un medico, per poter fare correttamente e coscientemente il suo lavoro, dovrebbe essere ateo.