I ❤️ minors

I ❤️ minors

Mi piace il basket perché è un gioco di squadra in cui ancora si può credere, e mi piacciono le minors perché son fatte di ragazzi che si sbattono per allenarsi e giocar partite, ritagliando il tempo tra esami universitari e turni al KFC, per il solo piacere di esser lì, lontani mille miglia dalla fama di un LeBron, col cuore di un Melli, la garra di un Pajola e i post-partita che immagino faccia Jokic.

Mi piacciono le minors perché son fatte di allenatori che dopo il lavoro in ufficio moltiplicano quella manciata di ore rimaste per gestire la squadra, inventare schemi, faticare a spiegarli, e trovarsi poi in panca a smadonnare quando nessuno li esegue.

Mi piacciono le minors perché anche se una parte di queste ore sono sottratte allo mia vita, non c’è niente di più bello che veder qualcuno a cui tieni impegnarsi tanto su qualcosa a cui tiene davvero così tanto.

Mi piacciono le minors perché sono fatte di società che spesso raccattano a stento i soldi di una sponsorizzazione, e gli tocca riciclar le maglie per rientrare nel budget e fare i salti mortali per trovar palestre aperte e disponibili, ma resistono.

Mi piacciono le minors perché son fatte di ragazzi che arrivano in campo già con le casse di birra, da bere dopo la partita a prescindere dal risultato.

Mi piacciono le minors perché ci sono due allenatori che hanno comprato delle maglie orribili in Guatemala promettendo di scenderci in panca se avessero raggiunto i play-off, e lo hanno fatto.

Mi piacciono le minors perché a una manciata di ore dalla fine di un campionato in cui ci si è buttati dentro quasi per scherzo per far giocare un gruppo di amici, c’è qualcuno che ha tanto cuore da aver scritto questo:

Ed eccoci qua alla fine di questa stagione, una stagione ricca di emozioni, ricca di risate, di sudore, di urli e di tanta tanta voglia di giocare a basket

Vi ricordate in quanti siamo partiti? Un esercito infinito di giocatori, con allenamenti improponibili in 18 in quel del Cattaneo, dove tirare 10 liberi sembrava un’eternità

E invece guardiamoci ora, una banda di gente mezza rotta e acciaccata, ma che con il cuore viene ogni volta a solcare il campo da basket per l’amore verso lo sport e l’affetto verso la squadra; lo zoccolo duro della DR2 del 5 Pari

Vi sto scrivendo questa lettera per ringraziarvi, prima come squadra e poi come singoli individui per l’annata fantastica che mi avete fatto passare. Questo è stato l’anno sportivo più bello da che ho memoria e non mento, mi avete fatto provare un intruglio di emozioni bellissime, mi avete riempito il cuore di gioia, le gambe di voglia di correre e di sputare i polmoni a terra per voi, ho vissuto dei momenti fantastici, talmente tanti che non riesco a ricordarne neanche uno in particolare, ma so di averli tutti nel cuore dal primo all’ultimo

Ma bando alle ciance, ora tocca a ciascuno di voi ricevere i suoi meritati ringraziamenti

Grazie Ahmed, l’ultimo faraone d’Egitto, per avermi fatto scoprire la canna da zucchero, per i tuoi aneddoti stravaganti ma sempre belli, per avermi fatto compagnia quando rimanevo da solo a tirare liberi come uno scemo. Magari facciamo solo una bella gettata di cemento sulle mani così cominciamo a cartonare un po’ sto pallone senza perderlo ahaha

Grazie Carlo, Re di Sardegna, per tutti i passaggi in auto che abbiamo condiviso, per esserti prestato alle mie battute sui sardi, per tutti gli scambi di opinione sul gioco e sul campo. Giusto due cose: cerchiamo di aggiustare puntualità e presenze e magari facciamoci un bel viaggetto a Lourdes per ridurre tutti gli infortuni

Grazie Ema, il viaggiatore, che anche se non sei qua sei stato un fondamento per la squadra e una parte di lettera spetta anche a te, per la tua capacità di far muovere la squadra come un direttore d’orchestra, per le belle parole che hai speso prima di partire al Pala e soprattutto per averci invitato lì con te. Fai solo attenzione a non uscire di testa quando non segniamo e vedrai che tutto è più semplice

Grazie Spita, il veterano, per i consigli da esperto, per la tua capacità di passare dalla risata alla serietà, per la tua capacità di prenderti la responsabilità in campo in un momento di difficoltà. Giusto una cosa, troviamo da qualche parte 2 ginocchia nuove da montarti così arrivi al top

Grazie J, il lavoratore-giocatore, per tutto il tuo impegno a giostrare lavoro e campo, per la tua voglia di mangiare il canestro ad ogni occasione possibile, per essere stato forse quello con cui più mi sono cartellato giocando. Troviamo una soluzione per gli incastri lavoro-basket e un posto non te lo toglie nessuno

Grazie Dabbe, permettimi dire il timidone, per esserti aperto con noi lungo il corso dell’anno, per la passione che ogni tanto fai trasparire, per la voglia di migliorare sempre e non sbagliare più. Mi raccomando però, non palleggiareeeee

Grazie Dani, il lampo più veloce della luce stessa, per esserci sempre stato, per avermi sempre sostenuto e dato fiducia, per i sonori cinque che ci siamo scambiati, per tutta la voglia di correre che mi instillavi vedendoti giocare mettendoci il cuore, per tutta la pazienza che hai messo nel cercare di insegnarmi a tirare. Continua sempre così, sempre più veloce e sempre più potente

Grazie Vullo, il treno infermabile della 5 Pari, per i tuoi saluti urlati, per essere stato un mio fidato compagno in ogni partita di allenamento, per quelle 2/3 stoppate che ci siamo scambiati a vicenda le rare volte in cui ci sfidavamo. Imparassi a credere in te stesso come facciamo noi e smettessi di essere il tuo stesso peggior nemico posso assicurarti che saresti definitivamente inarrestabile

Grazie Turi, the animal, per tutta la tua passione, per il nostro urlo, per la voglia che si vede fremere nei tuoi occhi ogni volta che solchi un campo, per il tuo tifo sfegatato anche da zoppo. Peccato per l’infortunio che ti ha costretto fuori dal campo, ma che ha fatto risaltare il tuo cuore e la tua voglia di combattere sempre e comunque contro tutto e tutti

Grazie Gianlu, la zoccola della 5 per tutte le squadre in cui giochi, per essere venuto a correre con noi anche distrutto da un altro allenamento, per non esserti arreso alla stanchezza, per aver fatto del sudore la tua stessa pelle, per i racconti in direzione Milano in macchina. Trova la stabilità di una squadra (noi) e impara ad usare 2 mani per i passaggi e vedrai che sarà tutto in discesa

Grazie Pier, Signore dei terroni, per essere venuto alla nostra riscossa quando il play quasi quasi toccava a me farlo, per le tue triple in scioltezza, per il tuo profondo senso di squadra, per averti visto giocare sul dolore a denti stretti dimostrando quanto grande fosse davvero il tuo amore per lo sport e il tuo affetto per questa squadra. Giusto giusto ogni tanto tieni a bada la scimmia che vuole scappare fuori ahaha

Grazie Ste, il nostro Popovich, per aver pazientato tanto con me, per avermi cazziato quando sbagliavo e per avermi complimentato quando azzeccavo qualcosa, per aver visto in me quelle poche potenzialità e forze che c’erano nel mio gioco. Continua a dare alla squadra i tuoi consigli e regala per favore un po’ di quella intelligenza cestistica che tanto ci serve ahaha

Grazie Zoltan, la fiamma sprigionata in panchina, per avermi concesso di giocare per voi, di imparare, di migliorare anche con tutte le mie lacune, per avermi dato fiducia e per avermi spronato ad essere migliore. Il mio consiglio per te è di cominciare a prendere un bell’antiipertensivo profilattico prima delle partite in ottica dei nostri terzi quarti ahaha

Grazie Cava, la farfalla, perché capace di fare una metamorfosi da ballerina a giocatore, per tutta la cazzaggine che ci hai regalato tutto l’anno, per le risate, per aver saputo sollevare il morale anche quando era giù, per la tua capacità di dare subito il tuo meglio agli altri, in generale proprio per la bella persona che sei. Non cambiare, sii sempre così, al massimo cambia un po’ la scelta del tuo tiro preferito ahaha

Grazie Vannak, il generale, per le spallate in post, per le cartellate a quei poveri tabelloni, per i baklava offerti al kebab, per essere stato un mio fratello ad ogni disco possibile e immaginabile, per esserci stato sempre in ogni occasione, per esserti prodigato per esserci sempre per la squadra (vedi Grugliasco). Non bere troppo, non bruciarti in disco e non diventare troppo grosso altrimenti chi cazzo ti tiene più in allenamento ahaha

Grazie Andre, capitano mio capitano, per tutti i consigli in campo e fuori, per esserci stato sempre con la testa capace di tranquillizzare la squadra, per la bellezza di vederti giocare, per i sorrisi che ci hai fatto quando eri veramente soddisfatto, per tutti i grazie che mi hai detto ad ogni saluto, oggi sono finalmente io a dirti nero su bianco GRAZIE

Grazie Dag, guerriero vero, perché è grazie a te se ho potuto conoscere tutti, se ho potuto gioire così tanto in un anno, se ho avuto occasione di migliorarmi a dare il meglio di me, per essere stato d’esempio di cosa significhi vincere con il cuore e con le palle, per aver lottato su ogni pallone, contro ogni giocatore. Mi raccomando, smetti di battere ste cazzo di mani, ma soprattutto non smettere mai di combattere per quel pallone arancione

Ed eccoci alla fine, non manca più nessuno. Ma che cazzo dico dai, lo sappiamo tutti chi manca

L’ultimo, ma per tutto fuorché per importanza, MAX fottutissimo FELLETTI, il cuore vivo e pulsante della DR2, l’uomo che ha reso con le sue azioni, il suo impegno, con le sue ore e con il suo cuore possibile vivere un anno così bello. Colui che ha reso possibile che ciascuno di noi avesse una possibilità di sorridere, una chance di migliorare. L’uomo che ha trasformato una squadra di basket di ragazzi un po’ cazzoni in qualcosa di oltre, che ancora i vocabolari non sanno definire

Non ho neanche abbastanza parole nella testa per descrivere quanto tu ci abbia dato, forse l’espressione che più ci si avvicina è ufficialmente chiamarti San Max Felletti

Ora si che siamo alla fine

Non so più davvero cosa scrivere, vorrei dirvi non so quante altre cose, vorrei ringraziarvi in modi sconosciuti all’uomo, ma non ho le parole per farlo

Avrei voluto potervi dare ancora di più, fare di più, ammazzarmi di più. Avrei voluto essere più utile dentro e fuori dal campo, sarei voluto essere più forte per voi, essere qualcuno che avreste potuto guardare dicendo: la palla è tua, mi fido di te. Mi spiace non esserci riuscito, in verità non è un rimpianto, ma solo un peccato

Vi dico ancora una volta grazie, e soprattutto

WE’RE BLOOD BOUND

Dal vostro

Red

“Il fuoco non si e’ spento” – Bull Brigade