Al mattino uno sguardo assonnato e una carezza.
Dopo il lavoro un saluto veloce. Ci vediamo più tardi. Dopo il canottaggio. Il boulder. La birra dopo il boulder. L’aperitivo. La cena. Forse. 
Ti trascuro nei weekend, quando il mare o la montagna, quando la nebbia e l’aria fredda in bici, quando uscire a fotografare estranei attrae più di tornare da te, quando invento cose da fare per non pensare.
Conosci le mie forme, ne ho aggiunte altre e non sei mai stato geloso.
Mi allontano nei momenti bui, piedi sul balcone, bicchiere a terra, guardare tetti isolata da tutti.

Ma sei la mia sicurezza, can’t do without.
Rientro tardi e ti vengo a cercare, gli occhi stanchi, il viso affonda dentro di te.
Leggo con te, mi lasci guardare film di cui sappiamo battute a memoria, ridi con me, piangi con me, una birra, un secchio di popcorn e la serata è andata.
Sei l’uomo che non c’è, il petto a cui appoggiarmi, le braccia che mi stringono, la notte scivola leggera quando le spalle sono protette.

Non sei il mio migliore amico, ma mi conosci come nessun altro.

“Where is my mind” – Placebo

29 pensieri su “Il mio amico D.

    1. Fai attenzione che sono poche quelle che apprezzano il genere. Donne di sottobosco, poco evidenti, bisogna prendersi la briga di andarle a cercare tra l’erba alta e non è detto che le trovi.

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    1. Non sai quanto è vero, quello della casa precedente lo soffrivo peggio di un nemico. Troppo corto, per dormirci mi dovevo ripiegare in tre ed era vista lavastoviglie. Adesso è una goduria.

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