Rust Never Sleeps

“Hey Hey, My My (Into the Black)” – Neil Young & Crazy Horse

18 pensieri su “Rust Never Sleeps

      1. Non ho la sensibilità per capire cosi tanto da una foto. Non sono Robert Redford ne: i tre giorni del condor.
        Ma quello che noto è che non è Milano, in quella foto. O meglio, non si capisce lo sia, senza saperlo a priori. Potrebbe essere qualunque posto, perfino Roma (ghigno).

        Però oltre questo non saprei dire. A parte qualche scemaggine.

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        1. Perché ne stai guardando solo l’aspetto didascalico, prova ad andare oltre. La notte, le luci sfocate, l’assenza di altre persone, il punto di vista, il selciato duro e scivoloso per la patina di umidità che arriva dall’acqua. Dentro a tutto questo mettici il suono distorto.
          “There’s more to the picture than meets the eye”, lo dice anche NY alla fine di questo stesso pezzo.

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  1. Questo è il suono che faccio così tanta fatica a trovare nei dischi di adesso.
    Queste atmosfere le hanno poi tirate fuori forse solo i Dream Syndicate (che tra l’altro sono di nuovo in pista… e li avrai anche a due passi, il 26/10)

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    1. Ci sono cose recenti che ascolto e mi piacciono, però fatico anche io a ritrovare l’effetto che mi fa questo pezzo o interi album dei Pink Floyd. Quando mi ritrovo ad ascoltare gli stessi pezzi che ascoltavo a quindici anni mi sembra di essere un dinosauro che cammina controcorrente.
      I Dream Syndicate non mi entusiasmano, altrimenti avrei potuto ricambiare il favore 🙂

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