Vipero – Il loden, le Clark’s

Vetro della macchina congelato. Sarà così al mattino, d’inverno, d’ora in poi. Un libro, storia di un trasferimento, i ricordi che subito affiorano, come se non aspettassero altro.

Sono partito pure io con il loden, quello di papà, grigio. Non proprio da Trastevere, ma quasi. Non per Aosta, ma nemmeno troppo distante. Senza Clark’s però.

Mamma lo aveva accorciato e riorlato alla base, il loden, tanto era liso. Bello lo stesso, comunque. Lo ricordo quande era ancora lungo, addosso a papà, in un filmino super8 di un amico. L’uscita dall’asilo e questo signore in loden grigio che porta per mano me marmocchio. All’epoca il papà del mio amico ce ne disse di ogni, perché gli impallavamo suo figlio. Bisogna capirlo, ai tempi dell’asilo non sapeva ancora saremmo diventati, poi, quasi fratelli.

Le Clark’s invece no, non le avevo già più. Ho smesso presto di portarle. Che poi di Clark’s originali ne avrò avute forse un paio. Altrimenti erano le Yankee. Ottime copie e decisamente più a portata di portafogli proletari. Era costosissimo stare in comitiva negli anni ’80: piumino ciesse o moncler, levi’s 501, Clark’s e fruit of the loom sotto camicie a quadri.
Dio quanto ho odiato quel periodo. Quanto mi sono odiato…

Sono partito lasciando Roma sapendo che non sarei tornato. Ho pianto da sotto casa fino a Bologna. Ero già partito in passato, ma avevo sempre la consapevolezza del ritorno. La prima volta che andai, ogni 15 giorni portavo a mamma il borsone coi panni. Ci teneva, diceva, “cosi è come averti ancora qui”. Si vestiva bene quando mi accompagnava in aeroporto, tutta orgogliosa. L’aeroporto, gli aerei, erano roba da “signori”. Roba da raccontare alle comari durante il caffè del dopo pranzo. Funzionava così: verso le tre squillava il telefono. Due squilli. Lei si affacciava e trovava tutte le altre alla finestra. Colei che sbracciava, significava “oggi da me”.

Il loden ce l’ho ancora, riposto in qualche baule. Prima o poi lo rimetto.

Le Clark’s no, invece. E manco le ricompro.

“End of the road” – Rango Soundtrack

26 pensieri su “Vipero – Il loden, le Clark’s

  1. Io il borsone coi panni non l’ho mai portato, ci tenevo a dimostrarle che sapevo cavarmela da sola. A leggerti adesso, penso che forse invece qualche bucato avrei dovuto lasciarglielo fare. E poco importa se nel frattempo sono tornata a casa e facciamo di nuovo la lavatrice in comune.

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      1. Ma il punto non è chi stira, il punto è chi stira cosa! Mia madre è una democratica, io faccio discriminazioni: le lenzuola sì, i pigiami no, i jeans solo se se lo meritano.

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