Milano e Vincenzo (Something from Nothing)

“I threw it all away because
I had to be what never was”

“Something from Nothing” – Foo Fighters

Ognuno merita il regime che supporta

Se attraversando i tornelli della metro sai già quale uscita prendere, ed entri nell’auto senza accendere sempre il TomTom prima del motore.
Se hai bisogno di una catena per la bici e sai dove comprarla. Ma anche una bici intera.
Se uscendo da lavoro non allunghi la strada tutti i giorni per non tornare subito al tuo appartamento, perché con quelle mura hai stipulato un patto di non belligeranza.
Se spostarti a piedi e in bici ti ha insegnato ad essere più attenta ed educata quando guidi.
Se inviare la richiesta di cambio di residenza fa un certo effetto, e il tagliandino che ricevi in cambio è così pesante tra le tue dita.

Se sai dove fare shopping comprando qualcosa di carino senza svenarti (le scarpe no, quelle rimangono caso a parte).
Se hai trovato un’estetista che si avvicina parecchio a quella frequentata per vent’anni, che curava i tuoi pensieri tanto quanto le tue unghie.
Se una mattina il phon muore e puoi tranquillamente bussare al vicino coi capelli nell’asciugamano, che lui di te ha già visto dettagli ben più intimi appesi ai fili del bucato.

Se hai portato a casa il progetto per cui sei stata assunta incassando l’apprezzamento ufficiale del nuovo capo.
Se i colleghi con cui condividi lo spazio e il tempo ti hanno fatto sentire parte del branco sin dal primo giorno, e ti dicono che quell’ufficio fatto di soli uomini lo hai anche un po’ trasformato.
Se le notizie che arrivano dal vecchio posto di lavoro sono sempre più sconfortanti, e guardando quel murale che è davanti all’ingresso del nuovo, sai di aver fatto la scelta giusta. E che indietro non ci torneresti.

Se c’è chi ti tiene la copia delle chiavi di casa e chi ti porta le medicine quando sei a letto col febbrone.
Se hai fatto sempre tutto da sola e non vorresti chiedere, ma a volte ne hai bisogno e scopri che non è poi così terribile farlo.
Se sai che l’accento della tua città non te lo toglierà mai neanche un corso di dizione, ma inizi a troncare i sostantivi invece dei verbi e ti ritrovi a dire “Figa, che giornata!”
Se il secondo tatuaggio più lo guardi e più ha senso, e no, non è troppo grosso, è proprio come doveva essere.
Se al locale pheego del momento preferisci il PicoBrew itinerante, con Jacopo che ti propone le birre che non hai ancora assaggiato.
Se quel Gin Tonic lì lo sai come va a finire, e va bene così.

Se imbocchi l’autostrada per andare verso una casa immersa nel verde ma sai già che questo asfalto e questo cemento ti mancheranno.
Se iniziando a scrivere il post era stato naturale aggiungerci “Something from Nothing”, ma quelle parole di “Milano e Vincenzo” sono le tue, e non puoi scegliere.
Se riesci a dormire cinque o sei ore per notte invece delle due o tre degli ultimi anni.
Se dopo un tot di risvegli a cinquecento chilometri da casa una mattina all’improvviso non hai più la sensazione di guardare il film di qualcun altro, e i piedi su parquet sono i tuoi, nel riflesso dello specchio ci sei tu, e l’acqua della doccia scorre calda su una pelle che è la tua. E rimani lì sotto a lungo, con gli occhi chiusi, a goderti l’acqua e questa nuova consapevolezza.

Se è così che sta andando, forse tutto quel che hai fatto per conquistare la collina 937 con sopra la speranza di altri vent’anni di lavoro non ha generato solo dolore e vuoti, ma anche qualche pieno e qualcosa in cui ricominciare a credere.

“Ti devo tanto come uomo
lavoro insieme ai figli tuoi
o Milano, fa’ di me quello che vuoi
ti lascio tutti i miei progetti
le mie vendette e la mia età
o non tradirmi sono vecchio e il tempo va”

“Milano e Vincenzo” – Alberto Fortis

37 pensieri su “Milano e Vincenzo (Something from Nothing)

  1. Bellissimo pezzo, come te del resto, anche se io con Milano ho un rapporto di odio e amore, comprendo chi la ama. E che tu la ami lo si capisce benissimo, dall’impeto e dalla tenerezza con cui ne parli.
    Che dirti io son felice per te, son felice per me, che tu sia venuta al “norde” (anche se non riuscimao a beccarci 😛 ).

    PS: L’unica cosa che ho detto io “no” del tuo pezzo è stata ” …che questo asfalto e questo cemento ti mancheranno”.
    ho vissuto (anche) in campagna da piccola e quindi no, son fatta di terra, fango e erba (non da fumare 😛 ), l’asfalto per me è solo la strada che può riportarmi al verde”

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    1. In campagna ci sono nata e cresciuta, in un posto in cui sei obbligato ad usare l’auto per qualunque necessità, dal lavoro alla spesa all’uscita con gli amici. Mi piace guidare sulle lunghe distanze, ma poterne fare a meno nella vita di tutti i giorni è una gran cosa. Poi magari un giorno cambierò idea o cambieranno le mie esigenze, tutto può essere, ma in questo microcosmo fatto di asfalto e cemento e pure di acqua e di verde, io ci sto bene.

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      1. Mi è capitata la stessa cosa anche con il grande https://lapinsu.wordpress.com/: abbiamo esattamente gli stessi gusti cinematografici, ma in fatto di musica troviamo al massimo 2 o 3 cantanti che piacciono ad entrambi.
        Ti ringrazio per la risposta, e soprattutto per i tanti commenti che hai lasciato sul mio blog: sei una risorsa preziosa per i piacevolissimi dibattiti che nascono quando pubblico un nuovo post. 🙂

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  2. Milano sa essere dolce e amara, affascinante e tagliente, delicata e rumorosa. Milano è una gran contraddizione, ma ti accoglie.
    Ho molti amici che ci vivono, io ci sono stato svariate volte, ma non abbastanza per comprenderla.
    Fortis e il suo falsetto… spettacolare.

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