While you see a chance

“And that old gray wind is blowing
And there’s nothing left worth knowing
And it’s time you should be going
While you see a chance take it,
Find romance fake it
Because it’s all on you”

Quel che è appeso alla lavagna magnetica nel mio soggiorno è una manciata di carta, pochi grammi che potrei accartocciare nel palmo della mia piccola mano. Ma ci tengo troppo per farlo, perché in quei pochi grammi c’è la mia vita. Quella trascorsa fino ad oggi, ciò che ha contribuito a fare di me la persona che sono. Bè non proprio tutto, pure le cose brutte hanno influito, ma quelle non ci tengo a trovarmele davanti agli occhi ogni volta che rientro e poggio le chiavi sulla mensola.

 

imageCi sono io a poco più di un anno, che appena cammino. Di lì a poco avrei messo le scarpe ortopediche. Chissà perché tutti quelli della mia età prima o poi le hanno portate. A posteriori, non hanno funzionato gran che, ancora consumo i tacchi più all’esterno che all’interno. Scarpe ortopediche e nuoto correttivo. Vasche su vasche tutte a dorso, e lo odiavo ché mi entravano sempre gli spruzzi d’acqua nel naso e a me piaceva nuotare a rana, ma pare che non fosse lo stile adatto a correggere il mio difetto. Ho odiato il dorso ma ho imparato ad amare l’acqua, soprattutto quella del mare.  Non ne uscivo finché non avevo gli occhi rossi e le mani lesse, incurante degli ultimatum di mia madre.

 

Da grande ho incontrato la barca a vela e la subacquea, che mi si sono annidate dentro come un virus inestirpabile. Come fai a spiegare a qualcuno che non ci è mai stato come ci si sente a filare sull’acqua trasportati dalle vele, accompagnati dal vento e dallo sciabordio dell’acqua? Tuffarsi nel mare al mattino ancora prima di aver fatto colazione? Nuotare lì sotto, immersi nel blu con il solo rumore del respiro, e davanti agli occhi pesciolini di barriera, gorgonie, coralli, murene, tartarughe, squali, mante, relitti. È il mio paradiso e l’ora di risalire arriva sempre troppo presto.

 

imageC’è la musica. Il concerto dei Pink Floyd del novantaquattro, ancora mi sento addosso gli stessi brividi di allora sulle prime note di piano di “The great gig in the sky”. Quello degli AC/DC di questa estate, bello ma non paragonabile, e il jazz che ho imparato ad apprezzare vivendo accanto a qualcuno che ne sa.

 

imageC’è una M e il regalo di compleanno più bello che potesse farmi, quella strisciolina di carta scritta a mano che accompagnava un quadro fatto dipingere apposta per me. Ci sono i libri e i fumetti di Pratt e Pazienza e il monito che un’altra M mi ha lasciato sotto forma di segnalibro. C’è la birra e la buona tavola. Manca un tappo del mio gin preferito, ma a quello rimedierò presto.

 

imageCi sono i viaggi. Praga, il primo dopo il lungo buio, New York quando pensavo di aver raggiunto non dico la felicità ma almeno la serenità. Di Berlino ho bruciato tutto, non ne doveva rimanere traccia. Ci sono quelli del 2014, che son serviti a far ripartire la mia vita attraverso la macchina fotografica. E il biglietto di un treno comprato un giorno in cui il cuore perdeva i battiti tanto erano fitti.

 

Ecco, questo quadrato di metallo con appiccicata tutta me sta per traslocare a esattamente cinquecentotrentasei chilometri più a nord di qui, insieme al quadro di M. Sono gli unici pezzi che staccherò dalle pareti, tutto il resto rimarrà al suo posto. Poi comprerò un altro quadrato uguale a quello, lo appenderò vicino e continuerò ad attaccarci altri pezzetti di me.
Nuovi, diversi, ma sempre miei.

 

“While You See A Chance” – Steve Winwood

Stand up in a clear blue morning
Until you see what can be
Alone in a cold day dawning
Are you still free
Can you be

When some cold tomorrow finds you
When some sad old dream reminds you
How the endless road unwinds you
While you see a chance take it
Find romance, fake it
Because it’s all on you

Don’t you know by now
No one gives you anything
Don’t you wonder how you keep on moving
One more day
Your way
Ooooooooh, your way

When there’s no one left to leave you
Even you don’t quite believe you
That’s when nothing can deceive you
While you see a chance take it
Find romance, fake it
Because it’s all on you

Stand up in a clear blue morning
Until you see
What can be
Alone in a cold day dawning
Are you still free
Can you be

And that old gray wind is blowing
And there’s nothing left worth knowing
And it’s time you should be going

While you see a chance take it
Find romance, fake it
Because it’s all on you

While you see a chance take it
Find romance

70 pensieri su “While you see a chance

  1. Bellissima retrospettiva di te stessa: ma è proprio così, ci si affeziona agli oggetti che parlano di noi, della nostra vita e del nostro mondo più intimo, e che ci danno un senso…
    Ho apprezzato molto: hai delle passioni stupende e con loro potrai solo essere felice !!!!!

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    1. Sono ancora in una sorta di limbo, né di qua, né di là. È una strana sensazione. Per l’organizzazione pratica, il fatto di non dover lasciare l’altra casa aiuta molto, è mia e posso portar via quel che mi serve un po’ alla volta.

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  2. Che vita intensa è stata la mia ! In giro per il mondo (fino in patagonia). Quanta gente ho conosciuto: artisti, politici, capi di stato, campioni di sport, guerriglieri e generali, attrici, cantanti, ( a Michael Stipe ho telefonato allle 22,30 ed è uscito di casa per passare la notte a chiaccherare con me e a fotografarmi con una macchinetta in un pub della sua Athens ) banditi ed eroi, amici e nemici …… ma non ho nessuna lavagnetta da riempire di adesivi, buttavo via tutto, anche i passaporti man mano che scadevano, nulla. Immagini e suoni registrati su pellicola o su nastro magnetico nelle cineteche e negli archivi delle televisioni nazionali (russia, usa, germania, gran bretagna, francia, spagna, svezia, danimarca, canada, cuba,giamaica, brasile, cile, perù, argentina, austria, cechia, egitto, Israele ecco dove dovrebbero trovarsi i miei souverir, ma non mi appartengono, non posso farne uso. Qualche volta capita che guardando un tg passa una sequenza che riconosco mia: toh dico, – quella l’ho fatta io – e basta. Non stringo nulla tra le mani, nulla da mostrare. Tristezza, tanta, troppa anzi.

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  3. Immagino di sapere cosa pensi : e prima, la vita di prima, la fanciullezza, la scuola, la gioventù ? Prima dici ? No, prima non c’era nulla, e neanche dopo. Il prima e il dopo non contano alcunché. Soltanto quello che c’è in mezzo è importante al cui confronto tutto è inutile e scioccamente banale.

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  4. Portavi anche tu le Brunate? Credo le abbiamo messe tutti, all’epoca. Secondo me avevano un accordo coi pediatri dell’Italia intera.

    Dovrei avere una cinquantina di lavagnette.
    Non riesco a buttare via niente. Ho cassetti e armadi zeppi di ricordi. Tra case, ufficio e box vari.
    E mi piace ritrovarli, di tanto in tanto. Come fosse una soffitta sparpagliata.

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    1. Avere le mie robe in n posti diversi mi sfastidia enormemente, vorrei averle sempre tutte con me, nello stesso posto. Per poterle guardare, ritirare fuori, usarle. E invece me le ritrovo sparpagliate tra una casa ancora precaria a Milano, una Terni che uso ormai solo come B&B ogni due o tre mesi, casa di mia madre e il suo box. E di sicuro ci saranno strascichi rimasti pure a casa del mio ex. Ho perso un mutino, una lampada da sub e un tot di altre cose che cerco e non riesco a trovare. Libri a cui tenevo moltissimo. Non ho mai avuto una casa grande abbastanza da contenerle tutte. Non ho mai avuto una libreria degna di questo nome e mi piange il cuore a pensare che la collezione di Corto Maltese è chiusa in tre scatoloni nel salotto di mia madre.

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