Milano, outside

Mattina presto. Nelle orecchie, questo ed altro sullo stesso genere. Il mio.

“Sweet Dreams (Are made of this)” – Marilyn Manson

 

68 pensieri su “Milano, outside

  1. Foto molto belle, io ho un gran debole per le ragnatele, mi piaccio (anche i ragni a dire il vero).
    La nebbia dalla padania l’hanno esportata più a sud. Qui se ne vede molta e quando ero piccolo non più di una volta ogni tre o quattro anni 😦

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    1. Per la bellezza delle foto, la location giusta è fondamentale 🙂
      Ho iniziato a fare amicizia con Sister, ci siamo piaciute subito. La prossima volta che ci incontreremo vorrei fosse “inside”. Attendo atri preziosi suggerimenti.

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    1. Per me lo è, e quel che ho “visto” io è ciò che state guardando ora voi. In genere si immagina una fotografia come una rappresentazione fedele della realtà, quando invece è una interpretazione di chi sta scattando, che decide cosa e come far vedere, quali sentimenti far trasparire e quali no. Lungi da me dal paragonarmi, ma il senso della frase che sta nel titolo del mio blog, “E’ un’illusione che le foto si facciano con la macchina… si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa”, è proprio questo.

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  2. Diciamo che l’arte della fotografia non l’ho mai vista come arte…… 🙂 però le foto mi sono sempre piaciute……
    La fotografia la paragonerei più ad uno sport estremo, al rischio dei reporter, del naturista che si arrampica per l’inquadratura migliore, all’attimo fuggente immortalato per un soffio. Sono cose più da atleti che d’artisti…..

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    1. La fotografia È un’arte, non la mia ovviamente. Io assomiglio molto di più a ciò che tu descrivi. Sono quella che si è arrampicata fin sopra Stromboli con lo zaino sulle spalle per guardare il vulcano in eruzione, che è andadata a cercare i ghiacciai dell’Islanda, il deserto della Giodania e i venti di Lanzarote, ma non è questione d’atletica, è più il piacere di essere al contatto con la natura e i suoi elementi nel modo più immediato possibile, senza intermediari.
      In tutto questo, la fotografia è un di cui, spesso mi sono seduta poggiando la macchina a terra per riempirmi gli occhi e la memoria di quello che avevo davanti.
      E poi c’è l’altro lato di me: le città nei momenti meno popolati, di notte, con la pioggia, con la nebbia, oppure al mattino presto quando non si sono ancora svegliate del tutto. Quando posso guardare indisturbata con poca gente intorno.

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    1. Sai, c’è un contrasto ripetuto di cui mi rendo conto solo ora che me lo fai notare: il silenzio che si percepisce guardando certe mie fotografie, non solo queste, nasce da una musica che è tutt’altro che silenzio. Un genere che mi calma l’anima pur essendo forte, metalico, a volte cacofonico. La maggior parte delle volte che esco con la macchina, lo faccio da sola accompagnata dalla mia musica in cuffia.

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  3. Non mi convinci…… come dici tu la fotografia è passione, un bel hobby, come andare a passeggiare in montagna raccogliendo funghi o semplicemente scoprire vicoletti nei centri storici in antiche cittadine. Ma un fotografo sta ad uno scultore/pittore come un raccattapalle sta ad un calciatore. Sarà anche lo stesso sport ma il livello è diverso. Diciamo che è un artista in erba….. 🙂

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  4. Certo, in effetti l’arte ha mille volti, non lo metto in dubbio, dai programmatori di videogiochi che creano veri e propri capolavori al giardiniere che pota le siepi. Anche l’arte amatoria non è da meno, anche se non paragonabile all’architettonica. Ma assolutamente non accosterei un fotografo ad un pittore, scultore o musicista, le doti innate di quest’ultimi non sono paragonabili.
    Una mia cara amica fece una mostra fotografica al palazzo Reale a Milano e anni dopo alla Triennale. Belle, per carità, ma la vera arte è altra roba. E poi diciamocelo, una fotografia dura solo pochi secoli…… 🙂

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