[scrive per noi] – 321Clic – La prima volta – IL LAVORO E L’ACCIAIO

i discutibili

IMG_0609Prima di tutto ringrazio Wish aka Max per l’invito a scrivere qui, lo spunto è stato un argomento che mi tocca molto da vicino, un fil rouge che mi lega al suo post.

Riguardo al lavoro, mi sono sempre ritenuta fortunata: occupata ininterrottamente da venticinque anni, al caldo d’inverno, al fresco d’estate econun mestiere che mi appassiona. Non è piovuto dal cielo: c’è voluto impegno e scelte a volte scomode, ma neè valsa la pena.

La prima volta che ho varcato i cancelli della fabbrica avevo diciannove anni, una ragazzina fresca di scuola catapultata in un mondo di metalmeccanici. Mi son trovata subito bene, e ancora oggi sniffo l’odore di saldatura e guardo con amore quei rotoli di acciaio che vedo transitare da un reparto all’altro, neri e opachi all’andata, lucenti e brillanti al ritorno. All’interno di questa acciaieria, io sono un’informatica dell’area più tecnica. Mi nutro di bit, di…

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17 pensieri su “[scrive per noi] – 321Clic – La prima volta – IL LAVORO E L’ACCIAIO

      1. Quello che volevo dire sarebbe stato più lungo del tuo post, con sconfinamenti nella politica italiana europea e mondiale, nell’ordine generale delle cose e in cose mie anche troppo personali.

        In sintesi: a volte non tutto il male viene per nuocere. Magari volevi andartene e con la scusa di una sicurezza vera o presunta non l’hai mai fatto. Adesso è opportuno che tu lo faccia.

        Per fortuna hai una professionalità facilmente rivendibile, più facilmente ed ovviamente fuori dall’Italia.
        L’età non più verdissima, se posso :-), potrebbe costituire un piccolo ma non insormontabile ostacolo, perché conterà la tua esperienza.

        Sono stracerta che andrà a finire bene, meglio di adesso.

        Muoio dalla curiosità di sapere quale è il tuo “dove”. Ecchici

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        1. L’età non più verdissima (e certo che puoi) ha pro e contro, meno male che c’è ancora qualcuno che punta all’esperienza e al fatto che persone come me sono in grado di gestire n situazioni e non solo il piccolo orticello di un ragazzetto alle prime armi. Certo è che senza questo periodo di crisi non ci avrei neanche pensato ad andarmene. Dove? Milano, per almeno quattro motivi diversi. Ma è spuntata anche una possibilità fuori Italia che non posso permettermi di non valutare.

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          1. Uffa, partito prima….
            A Milano o hinterland ti piazzi di sicuro, un pochino qui le cose si stanno muovendo. Ti farei di fare domanda da noi, ahhhhahhhh …che vogliono passare a sap….ma non sono così criminale 😜
            Se fossi in te valuterei bene quella proposta estera, se viene da un paese che ti piace e dove pensi di potere stare bene.
            Milano e/o hinterland, saprai, non sono facilissimi e per tutti i palati (mio parere)

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              1. Immagino che tu sia senza legami famigliari….
                Ma anche in questo caso….dico… …. …. …. …. ma come ti senti quando ti ritrovi catapultata in un’altra città?
                Finchè lavori, ok. Ma finite le 8 ore…. da ragazzi si uscirebbe col primo amico fatto al volo (magari un collega) a sballarsi tra discopubs e centri sociali…
                ….ma da adulti?

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                1. Sono senza legami familiari, a parte mia madre e mia sorella, e reduce da una lunga convivenza.
                  Come mi sentirò, bè credo che te lo potrò dire a breve. Milano non l’ho scelta a caso: è quella dove c’è mercato per il mio lavoro, dove ho già alcuni amici (ed ex-colleghi di lavoro trasferiti prima di me), dove c’è tanto spazio per la fotografia che è il mio hobby.
                  Gli amici poi si trovano anche da adulti. Lo scorso anno sono partita per l’Islanda con otto persone che ho incontrato per la prima volta in aeroporto. Esperienza ripetuta qualche mese dopo per la Giordania. E ancora una volta quest’anno per andare in Grecia in barca a vela. Ne sono nate belle amicizie che durano ancora adesso, basta cercarle tra persone con cui si hanno cose in comune, come la fotografia e la vela nel mio caso.
                  E comunque stare un po’ da sola non mi spaventa, e gli amici di qui non spariranno.

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                  1. Ti auguro di trovarti bene, te lo meriti.
                    A Milano tutti sputano nel piatto dove mangiano (forse anche perchè moltissimi hanno origini del sud, più o meno alla lontana).
                    Effettivamente Milano città non piace nemmeno a me: troppo fighettismo, troppe apparenze…. ma penso che sia tipico di tutte le grandi città.
                    Frequento spesso anche Palermo e la sua gente e devo dire che il bello e il buono c’è in entrambe le città.
                    Forse Milano ha più varietà: mente al sud sono più uniformati e i pochi diversi se ne stanno in silenzio, a Milano chiunque ha visibilità e quindi avrai più possibilità di trovare gruppi e associazioni di persone con gli hobbies più disparati.
                    Insomma, nel gran pentolone incasinato, ce n’è per tutti i gusti.

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                    1. Il fighettismo e l’apparenza c’è ovunque, pure qui che è una città di centomila abitanti. Fighe di legno ovunque, palestrati che si specchiano quando passano davanti a una vetrina, gente che fatica ad arrivare a fine mese ma non rinuncia all’Audi. Ti farei vedere che genere di auto sono parcheggiate lungo il,viale dell’acciaieria. Con l’aggravante che il massimo della conversazione verte sul risultato del derby Ternana-Perugia. Per godersi una mostra o un bel concerto bisogna spostarsi come minimo a Roma. Non può essere peggio di qui 🙂

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