Si può rinascere ovunque.
“Coming Back to Life” – Pink Floyd
Where were you when I was burned and broken
While the days slipped by from my window watching
Where were you when I was hurt and I was helpless
Because the things you say and the things you do surround me
While you were hanging yourself on someone else’s words
Dying to believe in what you heard
I was staring straight into the shining sun
Lost in thought and lost in time
While the seeds of life and the seeds of change were planted
Outside the rain fell dark and slow
While I pondered on this dangerous but irresistible pastime
I took a heavenly ride through our silence
I knew the moment had arrived
For killing the past and coming back to life
I took a heavenly ride through our silence
I knew the waiting had begun
And headed straight..into the shining sun
Torno dopo un mesetto di assenza in cui ho spostato il blog e, ahimè, perso tutti i contatti. Li recupero piano piano. Passare da qui è sempre un piacere.
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È un piacere anche per me 🙂
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Sono solo ciottoli, eppure hanno una loro grazia. Mi fanno pensare a certi giardini giapponesi fatti con le pietre, le rocce, la sabbia e i sassi. Sembra quasi che aspettino un cenno di qualcuno per animarsi improvvisamente.
E poi il colpo d’occhio, la pianticella con i fiori rossi! Come una principessa attorniata dai suoi pretendenti.
Ha senso dirti brava? Te lo dico lo stesso, anche per il brano.
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Avrei potuto ritagliare la foto per rendere la piantina più evidente, ma si sarebbe perso il senso… E vista dal vivo, faceva ancora più effetto in quella distesa così brulla. Grazie, i complimenti sinceri fanno sempre piacere 🙂
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Io li vedo vivi quei ciottoli ed il merito è tutto tuo che hai saputo vedere in loro qualcosa di più di quello che sono. Ci vuole un talento speciale per fare belle foto, chi le scatta deve saper vedere oltre l’apparenza, ciò che stai fotografando ti deve dire “eccomi guardami, che cosa rappresento secondo te?”
È per questo che ho deciso di cimentarmi col mio smartafone. Non so se hai visto la foto dell’articolo “tra autunno e inverno”. Modestamente è opera mia, quattro scatti e poi il collage. Non mi sembra poi male, non sarò mai ai tuoi livelli ma si può guardare.
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Non male come inizio 😊
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Allora c’è del buono in me…
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Yessss!
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Adoro i Pink, notte Fa.
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I Pink Floyd sono insuperabili e si sposano benissimo con la foto e il senso del discorso. Brava, come sempre!
P.S. Allora SuzieQ, quando organizziamo questa reunion con la nostra Monia?
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Questi sassi mi ricordano l’umanità. La piantina il bene che ci può ancora essere nonostante ci si impegni a desertificare la vita.
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Cerco sempre una chiave, da quando mi hai detto che le immagini e le canzoni vanno a braccetto. E credo di averla trovata in due cose. La prima sono questi versi:
“I took a heavenly ride through our silence
I knew the moment had arrived
For killing the past and coming back to life
I took a heavenly ride through our silence
I knew the waiting had begun
And headed straight..into the shining sun”
La seconda è l’asimmetria della piantina. Che non rinasce al centro. Ma dove può. Dove può e dove sente di potere. Con fatica, con terribile fatica. Perché muoversi in quel silenzio è faticosissimo. Muoversi e “take a heavenly ride” non è una passeggiata di salute, se viene fatta attraverso un silenzio di incomprensioni e di commedie in cui le parti sono già preassegnate. E’ una fatica enorme.
Grazie, come sempre, per gli esercizi di pensiero che mi fai compiere. 🙂
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E la tua sensibilità, come sempre, è oltre il comune. Qui dentro c’è la scelta più difficile che ho fatto. Lunga e riflettuta, ma inevitabile conseguenza di quei silenzi e di quanto è scritto nel primo verso, parola per parola. Non avrei potuto trovare un pezzo più fedele alla realtà di questo.
La stessa musica segue il flusso degli eventi, un inizio un po’ triste, poi viene il tempo della riflessione, e infine il succo che è proprio nella fine. Uccidere il passato e tornare a vivere dove si può, come si può. Con innegabile fatica, certo, ma la piantina oggi è sotto il sole, e con tanti fiorellini 🙂
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